sabato 30 gennaio 2010

Attrito


L'attrito, la frizione è data dallo sfregamento delle forze in gioco, l'esserci come naturalità, come scoperta e sentita neutralità che cerca di definirsi e di definire, per quanto possibile, gli ambiti del suo passaggio ed i meccanismi sociopoliciti che cercano di imporre la loro matrice, definendo soggetto, andatura e percorsi. Ammorbidente e confortevole la mano che ci conduce nella rete delle convenzioni, e se la configurazione va a buon fine si riducono o scompaiono le possibilità di attrito. Più confortevole ed auspicabile, potremmo dire, una vita senza attriti o sporgenze, ma è proprio nella levigatezza che scompaiono definivamente quei sussulti disarmonici ed asimmetrici, i soli ad avvertirci della deficienza di quel componimento. L'attrito è individuazione e resistenza, invertire la rotta è lo stridere con il movimento del senso comune; irrequietezza che tende alla liberazione e che porta alla scintilla, alla scintilla della ribellione.
...E la ribellione trova in se stessa la propria giustificazione, indipendentemente dalla sua possibilità di modificare o meno lo stato di fatto che la determina. Non è solo la scintilla, ma la SCINTILLA nel vento che cerca la polveriera.