giovedì 13 maggio 2010

Libertà a condizione

"Sotto il governo di un sistema repressivo, anche la libertà può essere trasformata in un possente strumento di dominio. Non è l'ambito delle possibilità di scelta aperte all'individuo il fattore decisivo nel determinare il grado della libertà umana, ma CHE COSA può essere scelto e cosa E' scelto dall'individuo. Il criterio della LIBERA SCELTA non può mai essere un criterio assoluto, ma non è nemmeno del tutto relativo. La libera elezione dei padroni non abolisce nè i padroni nè gli schiavi. La libera scelta tra un'ampia varietà di beni e di servizi non significa libertà se questi beni e servizi alimentano i controlli sociali su una vita di fatica e di paura- se, cioè, alimentano l'alienazione. E la riproduzione spontanea da parte dell'individuo di bisogni che gli sono stati imposti non costituisce una forma di autonomia: comprova soltanto l'efficacia dei controlli.
Quando si raggiunge questo punto, la dominazione, sotto specie di opulenza e libertà, si estende a tutte le sfere dell'esistenza pubblica e privata, integra ogni opposizione genuina, assorbe in sè ogni alternativa.
La razionalità tecnologica rivela il suo carattere politico allorchè diventa il gran veicolo di una dominazione più efficace, creando un universo veramente totalitario in cui società e natura, mente e corpo sono tenuti in uno stato di mobilità permanente per la difesa di questo stesso universo. " (H. Marcuse, L'uomo a una dimensione, Eunaudi)