giovedì 31 dicembre 2009

Il proposito

Analisi, critica e riconoscimento dello stato attuale delle cose. Localizzazione all'interno della manipolazione e dei giochi di verità determinati. Decostruzione ed imprescindibile passaggio, durante il percorso di desoggettivazione, attraverso una fase di anarchia. Resistenza al divenire dialettico che porterebbe ad una risoggettivazione quale prodotto della congiuntura delle forze sociali, ma soprattutto economiche. Per spezzare il meccanismo scontato ed inevitabile, tra la fase di decostruzione e ricostruzione, l'anello mancante è l'insurrezione.
Rifiutando qualsiasi concezione deterministica dello sviluppo del soggetto e qualsiasi celebrazione razionale del risultato, contestualmente al processo della decostruzione, è nell'insurrezione che poggiano le potenzialità di esodo dalle convenzioni, dalla scontatezza e dalla prevedibilità.
E dopo l'analisi, la critica, il riconoscimento....la scelta.

martedì 29 dicembre 2009

Danzando sobre las cenizas del orden...

...E presto marceremo sopra le ceneri dell'ordine stabilito.

lunedì 14 dicembre 2009

La tensione che riedifica

Solo chi ha gustato la libertà, può capire il desiderio di trovare dovunque analogia con essa, di estenderla a tutto l'universo. Chi non perviene alla filosofia per questa via, segue gli altri e fa semplicemente ciò che essi fanno; senza sentire perché lo fanno.

(F.W.J. Schelling, Ricerche filosofiche sull'essenza della libertà umana)

mercoledì 11 novembre 2009

Dignità

"La dignità può sentirsi offesa solo in coloro che la posseggono." (G.M.)

Questione di coscienza

Possiamo definirla ancora coscienza di classe, svincolandola tuttavia dal rigido riferimento alla sola classe operaia alla quale la memoria è solita ricondurci, quella che si propone nuovamente come il fulcro di possibilità latenti.
Come affermava Giorgy Lukas," solo il proletariato può divenire cosciente delle contraddizioni della società capitalistica, perché nel proletariato questa coscienza è la condizione della sua emancipazione, desiderio dell'eliminazone di questa contraddizione e dell'intaurazione della società senza classi; mentre la borghesia, per sopravvivere, non può che mascherare la contraddizione e costruire una falsa coscienza della realtà. Nel proletariato si realizza quindi il punto di vista universale dell'uomo, cioé la realtà sociale giunge alla vera coscienza di sè".
Ora, consiredando quanto il senso comune abbia, volente o nolente, accettato i dogmi del regnante neoliberismo, sembra opportuno sostituire due termini per rendere più chiara l'importanza dell'affermazione. Al proletariato (per quanto alla definizione si associ, e più marcatamente che in passato, la quasi totalità dei salariati) sostituiremo il termine moltitudine precaria, l'insieme della forza lavoro non più identificabile in modo univoco ed omogeneo e caratterizzata dal comune senso di precarietà individuale che esula dalla sola precarietà contrattuale. Alla cattiva nomea di "un mondo senza classi" con lo spettro dell'egualitarismo, potremmo sostituire "un mondo senza muri che impediscano libere opportunità e possibilità per tutti".
Il punto essenziale cui si fa riferimento è una moltitudine che prende coscienza di una contraddizione e da questa contraddizione è in grado di decostruire tutto il falso che nega la realtà delle cose. L'estensione di questo disvelamento (forse quello che Lukas intendeva il punto di vista universale) non solo può mettere in crisi tutto l'apparato che enuncia e stabilisce una realtà autoconvalidandola, ma raggiungere e sviluppare una ulteriore cosapevolezza ecologica o addirittura olistica. Una spinta all'emancipazione che parte da noi e che finisce per abbracciare ogni aspetto della realtà che ci circonda ed accoglie.
Il perché la coscienza di classe o realtà sociale che giunge alla vera coscienza di sé abbia da sempre urtato la sensibilità dell'imperialismo neoliberista, incessantemente impegnato a rimuoverla ed a corromperne il significato, sta proprio nella fondatezza delle potenzialità di un movimento che mosso dalla volontà di liberarsi dalle individuali catene (condizioni di lavoro per esempio) e riconosciuto il comune e la contraddizione, possa trasformarsi realmente in moltitudine capace di minare alle fondamenta i dogmi e le irrazionalità dell'attuale "stato stabilito delle cose".

sabato 29 agosto 2009

Eccedenza

"Pluslavoro" è il dado manifestamente truccato, ma quando fiorisce la consapevolezza, quando il proletariato si fà cognitivo, questo pluslavoro ha difficoltà ad esser convogliato, costretto e raccolto nel profitto e finisce per rivelarsi come "eccedenza", ...eccedenza Rivoluzionaria. (T. Negri, seminario, Londra 5-2009)

domenica 16 agosto 2009

Genesi



Ho visto molte volte cospargere di cenere la testa degli uomini e sapevo che sarebbe arrivato il mio turno. Gente che produce valore saccheggiata e rapinata di questo valore, e pugnalata alle spalle. Il lavoro vivo trasformato dallo sfruttamento in lavoro morto, dalla ferocia capitalista abile solo nel trasformare la vita degli uomini nel suo capitale variabile.
La dignità, quel che resta della dignità, è brutalmente offesa dall'assassinio di tutti i principi con i quali sei cresciuto e nei quali hai sempre creduto. Con spavalda e sempre nuova arroganza hanno devitalizzato ogni rapporto umano con la potenza subliminale di arrivare là dove la disattenzione ormai congenita del popolo gli ha permesso, là dove i subdoli stolti credono di essere al di sopra del gioco e delle parti.
Ho visto molte volte cospargere di cenere la testa degli uomini, ma pochi i fortunati che ne erano consapevoli. Ed ora ecco finalmente il mio turno.
Ho atteso pazientemente la cenere sulla mia testa, perchè so che se c'è dolore vuol dire che c'è ancora dignità e se quel che resta di questa dignità viene ferita allora c'è anche la collera e so che Dio è in questa Collera e così, pazientemente, ho atteso di guardare quella cenere cadere lievemente su di me, come fosse una benedizione.
Ho atteso il momento di assaporarla perchè so che se la collera non nasce solo dall'io, ma è anche frutto dell'impersonalità, allora il suo fuoco divora e brucia la vecchia natura e Dio è in questa collera proprio perchè essa tramuta lo spirito in profondità, fino alla radice.
Ho atteso perchè sapevo che questa era la GENESI. Dietro un continium senza sosta di avidità ed arroganza, come effetto delle pressanti logiche del profitto, stanno per profilarsi individualità che grazie a quella cenere cominceranno a riconoscere ed a localizzare se stesse all'interno di un gioco di metri e misure man mano sempre meno occulto. Individualità che sapranno presto pretendere ciò che loro spetta e soprattutto pronte a saldare tutti i conti in sospeso con la storia.