giovedì 10 maggio 2007

L'IMPAREGGIABILE SOSTEGNO DEI CLASSICI

La vita, il presente, la morte, il tempo.

Percorrendo il sentiero della ricerca, con l'esercizio, l'io che si concentra su se stesso scopre che non è ciò che credeva di essere; scopre che è tempo di non confondersi più con gli oggetti e le emozioni per i quali ha vissuto e provato attaccamento.
La presa di coscienza è un atto di ascesi e di distacco e come diceva Plotino, di separazione da tutto ciò che è estraneo :

"Se non riesci ancora a vedere la tua propria bellezza, fa come lo scultore di una statua che deve riuscire bella: toglie questo, raschia quello, leviga in quel punto, pulisce quell'altro, fino a fare apparire il bel viso della statua. Allo stesso modo, anche tu togli tutto ciò che è superfluo, raddrizza tutto ciò che è storto, purificando tutto ciò che è oscuro per renderlo lucente, e non cessare di scolpire la tua propria statua fino a che non brillerà in te la chiarezza divina della virtù." Plotino, "Enneadi"

L'attimo di attenta presenza è totalmente circoscritto al presente e si separa da ciò che ha fatto e detto in passato e da ciò che vivrà in futuro. Come diceva Marco Aurelio, "non si vive che il presente, dunque l'infinitamente piccolo; il resto o è già vissuto o è incerto", e Seneca, "il passato non mi riguarda più, il futuro non mi riguarda ancora."
Ciò che si rifiuta non è il pensiero del passato, o del futuro, ma le passioni che questo pensiero può portare con se, le vane speranze, i vani desideri, i vani rimpianti.
Coscienza di Sè è attenzione su un io che agisce e vive, istante dopo istante, in un momento presente. E' la vita in un continuo presente che va amato, assaporato, e con il dubbio della morte che ci attende, venerato in ogni suo scorrere.

Agire, parlare, pensare sempre, come chi può in qualsiasi momento uscire dalla vita.
Compi ogni azione della tua vita come fosse l'ultima, tenendoti lontano da ogni superficialità.
Ciò che porta alla perfezione nel modo di vivere è il trascorrere ogni giorno come fosse l'ultimo ...
Che ogni giorno la morte sia davanti ai tuoi occhi, e mai avrai alcun pensiero basso nè alcun desiderio eccessivo. M. Aurelio, I ricordi / Eppiteto, Manuale / Seneca, Epistulae

Colui che tiene la coscienza fissa nel presente non mancherà di nulla, poichè c'è, in questo momento, il valore assoluto dell'esistenza, e nello stesso tempo il valore assoluto dell'intenzione morale. Può valere, un simile istante, un'intera vita.

Al momento di andare a dormire, diciamo nella gioia e nell'allegria: . Se un Dio ci concede ancora un domani, riceviamolo con allegria. E' pienamente felice, ha il tranquillo dominio di sè, colui che attende il domani senza irrequietezza.
Chiunque abbia detto a se stesso: "Ho vissuto", si alza ogni giorno grazie a un dono insperato... Affrettati a vivere, e considera ogni giorno come fosse una vita compiuta....
Possiede la pace dell'anima colui per il quale, ogni giorno, la vita è stata intera. Seneca, Epistulae

Fondamentale è concentrarsi sul presente, viverlo intensamente evitando di proiettare i propri desideri nel futuro. Il presente basta alla felicità.

Il presente, pensa a ben disporlo con spirito sereno. Tutto il resto viene portato via come un fiume.
Persuaditi che ogni nuovo giorno che si alza sarà per te l'ultimo. Così con gratitudine tu riceverai ogni ora come insperata. Orazio, Odae / Seneca, Epistulae

Ed il merito della morte è quello di dare valore ad ogni giorno e ad ogni istante della vita. Saggio è dunque vivere sempre ogni momento come fosse l'ultimo.... e con gratitudine, poichè, sempre nella prospettiva della morte, ogni istante che ci resta appare come un dono meraviglioso.

Ricevere, riconoscendone tutto il valore, ogni momento del tempo che si aggiunge, come provenisse da una fortuna meravigliosa e incredibile. Filodemo, Sulla morte.

Prendere coscienza dello splendore dell'esistenza sgusciando dal disordine dei desideri e dalle futili distrazioni che ci nascondono la vita stessa. Il tempo perduto nella riflessione sul mistero dell'esistenza ci ripaga con un orizzonte che non conosce limiti.

Non essendo padrone del domani, è ancora al domani che rimandi la tua gioia, e così la vita si consuma invano, in questo rinviare, e ognuno di noi muore senza mai aver assaporato la pace. Epicuro