Scorgiamo l’orrido nei tumulti Africani di questi giorni, l’incensurata paura, a pensarci, che l’ordine che ci definisce possa esser turbato. Distanza dai fatti, moderazione, ritiro incondizionato nel grembo dei poteri che ci assicurano l’esistenza, ulteriore attaccamento a quell’ordine senza il quale perderemmo qualsiasi consistenza. Meglio il bunga-bunga.
E così, conservatori abietti, letargici nel nostra masochistica sottomissione, inorridiamo alla sola idea che qualcuno possa aprire le luccicanti sbarre della nostra gabbia-giardino e tirarci fuori, e che anche un solo filo d’erba della amata caverna possa esser calpestato.